«Da sempre il mio obiettivo è sostenere le imprese siciliane, vero motore della nostra economia, e con la “Piattaforma Step” vogliamo fare un passo avanti decisivo in questa direzione. Questa iniziativa UE, che mette a disposizione delle attività produttive dell’Isola un fondo di circa 600 milioni di euro, rappresenta una risposta concreta e tangibile alle esigenze delle nostre imprese». A dirlo è Edy Tamajo, assessore regionale alle Attività produttive.
Michele Cappadona: «Bene riprogrammazione fondi UE se destinati senza attesa a sostegno imprese decimate da pandemia, guerra, calamità».
STEP (Strategic Technologies for Europe Platform) è un nuovo strumento istituito dal Regolamento UE 2024/795 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 febbraio 2024 “a sostegno delle tecnologie strategiche critiche ed emergenti e delle rispettive catene di approvvigionamento in settori pertinenti.” Il sostegno finanziario per l’attuazione dello Step è fornito dalla “riprogrammazione” dei programmi esistenti dell’UE, oltre che da una dotazione finanziaria di 1,5 miliardi di euro, assegnati al Fondo europeo per la difesa (EDF), da destinare a progetti che contribuiscono agli obiettivi STEP. Il Regolamento introduce l’obiettivo del rafforzamento della “Sovranità dell’Unione” come autonomia dalle dipendenze strategiche attraverso la loro progressiva riduzione.
Istituito anche un marchio di sovranità, da utilizzare come marchio di qualità, assegnato ai progetti che contribuiscano a uno degli obiettivi STEP, in conformità a requisiti stabiliti.
L’attuazione della Programmazione 2014-2020, il Green Deal e la Transizione Digitale sono stati rallentati dagli effetti della pandemia Covid 19. Negli ultimi anni il quadro normativo è già stato adattato per offrire agli Stati membri e alle Regioni maggiore flessibilità in termini di norme di attuazione per il settennio 2014-2020 e maggiore liquidità per far fronte agli effetti della pandemia e della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.
In coerenza, il 20 giugno 2023, nell’ambito della revisione intermedia del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, la Commissione europea ha proposto l’istituzione di una “Piattaforma per le Tecnologie Strategiche Europee – STEP”. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, presentava l’iniziativa con queste parole : “Con STEP predisponiamo le condizioni per mobilitare i finanziamenti necessari, disponibili in vari programmi dell’UE, al fine di stimolare gli investimenti nelle tecnologie critiche e garantire che le imprese strategiche crescano e fioriscano nell’UE. Con i finanziamenti disponibili e i nuovi 10 miliardi di euro che intendiamo apportare ci proponiamo di giungere a 160 miliardi di euro di investimenti negli anni a venire. Sarà il precursore del Fondo per la sovranità da creare in futuro.”
Con l’adozione del Regolamento UE 2024/795 del 29 febbraio 2024 che ha introdotto STEP, si è data la possibilità di operare un’ampia riprogrammazione che interessa i finanziamenti UE a cavallo degli ultimi due settenni fino al 2027. Al fine di ridurre gli oneri amministrativi a carico delle Autorità del Programma, per evitare eventuali perdite di fondi al momento della chiusura per motivi puramente amministrativi, saranno prorogati di un anno alcuni termini per la chiusura amministrativa dei programmi del periodo 2014-2020 del Regolamento (UE) 1303/2013 del 17 dicembre 2013.
Oggetto specifico di STEP i tre settori considerati strategici sono: deep-tech, clean-tech, bio-tech. Il Regolamento STEP prevede che nel periodo di programmazione 2021-2027, si applicherà un tasso di cofinanziamento del 100% e un tasso di prefinanziamento del 30%. Stabilite eccezionali condizioni di flessibilità riguardanti il periodo 2014-2020. In caso di riallocazione delle risorse:
- saranno possibili anche investimenti per le Grandi Imprese;
- un tasso di cofinanziamento del 100% sarà applicato retroattivamente ai programmi di coesione 2014-2020 nel periodo contabile finale, mentre la scadenza per la presentazione delle domande di pagamento sarà prorogata di 12 mesi;
- prevista l’esenzione dalla revisione intermedia con la modifica del programma;
- stabilita maggiore flessibilità per raggiungere gli obiettivi climatici, ponendo come limite massimo l’importo ottenuto dalla somma del 30% del FESR e del 37% del Fondo di Coesione.
Quando si parla di riallocazione dei finanziamenti si fa di norma riferimento all’ammontare flessibile, circa il 15 % di ciascun programma. Il Regolamento STEP stabilisce sia possibile estendere l'ambito di intervento del FESR prevedendo al suo interno nuovi obiettivi specifici fino a un totale del 20% dei fondi inizialmente previsti (con la possibilità di andare quindi anche oltre il 15% di ammontare flessibile).
«Apprendiamo che la Regione Siciliana sta provvedendo agli adempimenti previsti per valersi della riprogrammazione dei finanziamenti europei che consentirà di destinare circa 600 milioni per le finalità previste dal Regolamento UE STEP approvato lo scorso febbraio», commenta Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. Naturalmente è un’ottima notizia per il tessuto produttivo siciliano. Spiace che nel merito di STEP, su cui la nostra presidenza regionale ha posto naturalmente grande attenzione sin dal 2023, non vi sia stata finora nessuna consultazione con le associazioni di categoria. Come sappiamo, negli ultimi anni, attraverso il “Quadro Temporaneo” che l'Unione Europea ha istituito a seguito delle pesanti ripercussioni di natura economica seguite al Covid-19, la Sicilia ha potuto trovare le risorse per sostenere il tessuto produttivo dal totale disastro attraverso successive leggi finanziarie regionali che hanno largamente attinto ai fondi UE.
STEP introduce ora l’obiettivo della “sovranità” intesa come indispensabile autonomia nei settori critici dov’è emerso che l’Europa vive una situazione di dipendenza.
Gap da colmare, autonomia da raggiungere, situazione di dipendenza economica da rimuovere perché insieme rischio e ostacolo alla crescita e allo sviluppo, è in sostanza il paradigma della Sicilia dall’Unità a oggi.
I settori individuati come obiettivi STEP sono le tecnologie digitali, le tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, le biotecnologie. Sono settori le cui applicazioni sono ampiamente trasversali e pervasive in ambiti diversissimi tra loro come l’Agricoltura 4.0 e le attività culturali e creative. Le esemplificazioni possono riguardare aspetti come l’agricoltura di precisione, il controllo accurato delle fasi di coltivazione, la lotta contro lo spreco alimentare, la blockchain per la trasparenza e sicurezza delle filiere agroalimentari; per non parlare delle nuove piattaforme online che stanno reinventando i modelli di vendita dei prodotti alimentari. Nel settore culturale e creativo le competenze possono riguardare produzioni artistiche, audiovisive, telematiche e la fruizione innovativa dei beni culturali.
Lo strumento STEP prevede anche investimenti per le grandi imprese, con alcuni limiti. In particolare il Regolamento prevede espressamente che “le autorità di gestione sono incoraggiate a promuovere la collaborazione tra le grandi imprese e le PMI locali, le catene di approvvigionamento e gli ecosistemi tecnologici e di innovazione”.
La riprogrammazione conseguente all’applicazione della piattaforma UE STEP è opportuno che tenga conto delle gravi criticità storiche infrastrutturali che riguardano l’approvvigionamento idrico, rifiuti, energia e ambiente. Ma anche l’ecosistema della cooperazione agricola devastato dalla siccità, l’avvio delle cooperative di comunità, le startup innovative cooperative a vocazione sociale.
Il governo regionale in carica ormai dal lontano 2022 ha avuto a disposizione risorse straordinarie provenienti da Temporary Framework, PNRR, FSC e ora STEP, per affrontare la ripresa e il rilancio del sistema produttivo siciliano. L’agenda del governo non sembra però sincronizzata con l’elenco delle criticità, delle omissioni, delle opere incompiute. Auspichiamo - conclude Michele Cappadona - che cessi presto l’assenza di confronto, l’indifferenza verso le inadempienze e l’’abitudine a lasciare le istanze inascoltate. AGCI Sicilia non cesserà di dare voce alle imprese cooperative».