L’assessore Nuccia Albano: “Lo dobbiamo a Marisa, barbaramente uccisa, alla sua piccola bimba, alla sua famiglia e a tutte quelle donne vittime di femminicidio. L'indignazione non basta”.
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Tre avvisi destinati ai centri e alle strutture che sostengono le donne vittime di violenza sono stati pubblicati dall'assessorato regionale alla Famiglia e alle politiche sociali. I contributi previsti dai bandi mirano a supportare i Centri antiviolenza per le spese di gestione, riconoscendo il ruolo svolto nella protezione delle donne che hanno subito violenza di genere e dei loro figli minori o con disabilità.
«Come ho detto fin dal giorno del mio insediamento farò tutto quanto è nelle possibilità del mio assessorato - dice l'assessore alla Famiglia e alle politiche sociali, Nuccia Albano - . Abbiamo appena pubblicato tre avvisi per supportare i Centri antiviolenza e le case rifugio nella gestione e per sostenere le donne vittime di violenza attraverso piani personalizzati. Dobbiamo fermare questa mattanza - continua - . Lo dobbiamo a Marisa Leo, barbaramente uccisa, alla sua piccola bimba, alla sua famiglia e a tutte quelle donne vittime di femminicidio. L'indignazione non basta, se a questa non seguono fatti concreti. Marisa si è battuta per dire no alla violenza sulle donne e dobbiamo farlo tutti, sempre, aiutando anche chi, vittima, per paura non riesce a denunciare. Ripeto, noi ci siamo e ci saremo, sempre».
Nel dettaglio delle tre misure regionali appena attivate, un bando riguarda la concessione di contributi ai Centri antiviolenza e alle strutture di accoglienza a indirizzo segreto per la realizzazione di piani personalizzati rivolti a donne vittime di violenza e per iniziative da realizzare negli istituti scolastici sui temi della violenza di genere e della parità dei diritti e delle opportunità; un secondo avviso concede finanziamenti per la gestione dei Centri Antiviolenza già esistenti sul territorio regionale; il terzo si rivolge alla gestione delle strutture di accoglienza a indirizzo segreto e alle strutture di ospitalità in emergenza esistenti, autorizzate/iscritte all'albo regionale.
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«La cooperazione sociale si trova da sempre in prima linea nel contrasto alla violenza contro le donne. Come centrale cooperativa abbiamo sempre sostenuto la necessità di una maggiore, più incisiva e soprattutto costante attenzione e tutela da parte delle Istituzioni», dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale elle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. «Non è sufficientemente diffusa la stessa esistenza del numero gratuito 1522, lodevolmente attivato dalla Presidenza del consiglio dei ministri per il supporto alle donne vittime di violenza e stalking, con assoluta garanzia di anonimato, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale. Non c’è un’efficiente procedura di intervento da parte delle Autorità, i provvedimenti spesso non sono tempestivi e risolutivi, consentendo la persistenza degli atti persecutori. Marisa Leo è stata uccisa tre anni dopo che aveva denunciato il suo assassino. Purtroppo certi comportamenti hanno anche un malsano radicamento culturale, e accanto alle garanzie di massima tutela nei confronti delle vittime quando i fenomeni si presentano, occorre pensare ad una costante opera preventiva di sensibilizzazione sociale. L’assistenza si concretizza anche nell’opera di prevenzione ed anche per questo aspetto manifestiamo la nostra disponibilità a concretizzare un tavolo regionale di monitoraggio e co-progettazione permanente per il contrasto a violenza, persecuzione e femminicidio, valorizzando ruolo e interventi che le cooperative sociali possono attivare attraverso la rete dei centri antiviolenza del territorio».
«Accanto al sostegno che può dare l'Istituzione occorre analizzare l’aspetto delle pene - continua l'assessore Albano -. Non possiamo ritrovarci un uomo che ha maltrattato la propria compagna agli arresti domiciliari e dopo pochi mesi libero. Le pene devono essere certe e soprattutto i processi celeri. Tra denuncia e condanna non può essere perso tempo perché in quell’arco temporale il violento può tranquillamente continuare a perpetrare i comportamenti nei confronti della vittima. Deve vigere l’obbligo di allontanamento dell’indagato fuori dalla regione e l’applicazione, sempre, del braccialetto elettronico».
Misure di assistegna e sostegno alle donne vittime di violenza - Assessorato alla Famiglia della Regione Siciliana
Avviso pubblico. Contributi per i Centri antiviolenza DDG. n. 2393 dell'08.09.2023
Interventi di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli minori o diversamente abili. concessione contributi per la gestione dei centri antiviolenza.
https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/contributi-centri-antiviolenza
Avviso pubblico multi intervento - D.D.G. - Decreto del Dirigente Generale n. 2399 dell’08/09/2023
Interventi di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli minori o diversamente abili. concessione di contributi ai centri antiviolenza e alle strutture di accoglienza ad indirizzo segreto per il finanziamento di progetti volti alla realizzazione di piani personalizzati rivolti alle donne vittime di violenza e per attivita' formativa-informativa e di comunicazione presso gli istituti scolastici.
https://www.regione.sicilia.it/istituzioni/servizi-informativi/decreti-e-direttive/avviso-pubblico-multi-intervento-interventi-assistenza-sostegno-alle-donne-vittime-violenza-ai-loro-figli-minori-o-diversamente-abili-concessione
Avviso pubblico per la concessione di contributi - DDG.N.2402 dell'08.09.2023
Interventi di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli minori o diveramente abili. concessione contributi per la gestione delle strutture di accoglienza ad indirizzo segreto e strutture di ospitalita' in emergenza esistenti, autorizzati/iscritti all'albo regionale secondo gli standard di cui al dp 96/2015.
https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/avviso-pubblico-concessione-contributi
Nell’immagine, un murales realizzato a Marsala, su una delle pareti sotto l'arco di Porta Garibaldi, dall’artista Fabio Ingrassia dedicato a Marisa Leo, vittima dell'ennesimo femminicidio con una giacca rossa e in mano un cartello con su scritto: "La mia essenza non è merce di scambio. Stop violenza!".